Livorno- Stamani la notizia dell’avvenuta cessione della società forse comunicata troppo frettolosamente, da Aldo Spinelli ad alcuni colleghi. Non farebbe pero’ una grinza la dichiarazione dello stesso Spinelli che nel pomeriggio ha spiegato che il notaio Segalerba avrebbe ricevuto un bonifico da parte di Manuel Fernandez ma con due cifre sbagliate. Ma a quanto ci risulta, non sarebbe necessario che l’operazione venga ripetuta con i tempi tecnici che ne conseguirebbero. Certo fa specie un errore del genere a fronte di importi di questo livello ma ovviamente puo’ succedere. Ne abbiamo parlato con alcuni addetti ai lavori che ci hanno spiegato, che dal momento che ci sono in ballo istituti bancari diversi, quello emittente, non poteva immediatamente accorgersi dell’incongruenza tra nominativo e l’iban del beneficiario, non essendo inserito presumibilmente nello stesso circuito. Il flusso di denaro quindi dovrebbe essere finito comunque sui conti della banca del professionista incaricato da Spinelli e a questo punto non sarebbe necessaria un’operazione di restituzione. Basterebbe che le due banche dialogassero utilizzando il servizio swift e procedessero rapidamente ad accreditare l’importo sul conto giusto. Vediamo se le parti si attiveranno per azzerare i tempi della procedura e arrivare al closing nei prossimi giorni.Come dire non possono essere due cifre sbagliate a frenare la trattativa a meno che Spinelli non maturi altre idee nel frattempo..
1 commento
Non penso che sia la regola sbagliare i bonifici, e non è certo un bel biglietto da visita, sebbene si possa sbagliare tutti. Un’altra “perla” di questa stagione tormentata, e della quale non si vede la fine, in un senso o nell’altro., mettendo a dura prova la pazienza dei tifosi, quelli che ancora hanno voglia di seguire le vicende societarie. Luca mazzoni ha detto giustamente dell’enorme potenziale economico di Spinelli, ma ha anche rimarcato il fatto di essersi circondato da incompetenti con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Questo lo fai non perchè perdi il cervello, ma anzi, è fatto scientemente, in un programma di riduzione di costi che inevitabilmente porterà la società a non avere più valore in uomini e strutture, anticamera di una chiusura. Però meglio una fine spaventosa di uno spavento senza fine.